Parte una nuova ricerca che ricalca grosso modo il percordo di ‘Fiumi e città. Un amore a distanza’: federazione di gruppi di ricerca locale che condivono le finalità, linee guida e ambito di indagine. Le finalità sono cogliere ideali, convincimenti e pratiche relative all’uso di bacini artificiali e delle loro reti a monte e a valle. Il framework parte dall’economia morale, che ha un impianto prevalentemente culturale e cognitivo, per integrarla con variabili di tipo territoriale e organizzativo. I casi di studio cominceranno con grandi dighe italiane per poi allargarsi alla loro storia e alla loro gestione, come detto, non solo interna, ma anche relativamente ai loro canali di adduzione a monte e reti di distribuzione a valle.


Le ragioni della ricerca

Cambiamento climatico, impostazioni idroesigenti di agricoltura e industria, cattiva gestione degli impianti stanno producendo crisi idriche, rispetto alle quali le soluzioni sono contestate, molto costose per le casse pubbliche e affette da lock-ins. Servono quindi informazioni sul contesto sociale in cui operano queste infrastrutture idriche, integrando schemi e modelli delle scienze idrauliche e ingegneristiche

Position paper

Le ipotesi di ricerca